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Vivo a Sciacca, Agrigento. Sicilia. Italia. Europa. Terra. Direi che abito in condominio, a più livelli. Onestamente, non debbo negare i miei diritti e doveri condominiali. Se ci rifletto, dovrei anzi favorirli, promuoverli. Per me stesso, non per "semplice" altruismo [piuttosto: quando diventeremo così egoisti da diventare altruisti?]. Andare oltre le prime impressioni, eventuali reattivi interessi miopi, percepiti male, superficialmente o frettolosamente interpretati o peggio più o meno consapevolmente o addirittura malignamente eterodiretti. Qualunque sia il livello che via via sembra più direttamente coinvolto dalla riflessione che sempre può esser fatta. Quanta cultura, saggezza, esperienza, autocontrollo, equilibrio ci vuole? Siamo nani, per fortuna sulle spalle dei tanti, più o meno grandi o giganti. Io preferisco prudenza. E salire sulle spalle dei più grandi. Grazie Bocca. Scusa se metto qui in questo più ridotto contesto di cortile condominiale minuto lo sviluppo di considerazioni che solitamente occupano le chiacchiere gratificatorie dei commenti condivisi sulle pagine dei giornali nazionali. Mi servi come esempio qui per far capire alle altre belle teste dei miei condomini di Via Brescia 19/A come possiamo e dobbiamo andare oltre le nostre prime impressioni, considerare che anche Gheddafi potrà avere dei torti, ma anche qualche fondata ragione di reazione a quel che immagina o potrebbe immaginare da più o meno sentito/percepito padrone a casa sua. A tutela dei suoi beni, dei suoi figli. E si spera anche dei suoi più o meno prossimi nipotini. Cosa accade a ciascuno di noi se dimentica in un accesso d'ira che nella vita contano di più i buoni rapporti umani?
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